Cenni Storici

Si ritiene che il comune di Schiavi di Abruzzo, sia stato fondato da una colonia di Slavi; ai tempi dei Normanni, esso divenne feudo di Roberto da Sclavo.
Successivamente, fu in possesso dell'Abbazia di san Giovanni in Venere.
Il nome del paese compare, per la prima volta, in alcuni atti e documenti diversi conservati nel Monastero di Monte Cassino.

Nella storia di questo Monastero è coinvolto, in particolare, un atto di donazione (effettuata da Berardo Borrello di S. Eustachio di Pietrabbondante nel 922) nel quale si parla di beni posseduti in territorio di "Sclavi". L'aggiunta del nome "Abruzzo" si è avuta solamente dopo l'Unità d'Italia, col Regio Decreto n. 1140 del 22 gennaio 1863.

Fin dagli inizi del IX secolo, comunque, a Schiavi d'Abruzzo è affidato il ruolo di limes territoriale tra confini statali differenti; nella bolla di papa Nicola II del 1059, dove vengono confermati i confini della chiesa teatina, viene menzionato il paese di Schiavi di Abruzzo, attribuendo allo stesso monte di Schiavi il valore di spartiacque.

E' questa la prima menzione storica di Schiavi di Abruzzo, che è riportata in un'altra bolla di Alessandro III nel 1173 (Balducci, Rag.,I, 88; II, 74). Nel sec. XIV, il paese è stato nominato in occasione delle decime dovute dai clerici de Schavis o Sclavi (Rat. Dec.It.,4778 e 5006).

Poche sono le notizie riguardanti le vicende di Schiavi nei secoli successivi; si ritiene che il borgo abbia costituito, nel secolo XVIII, un infeudamento alla famiglia Caracciolo dei principi di Sanbuono.

Nel 1991 èstato restituito al paese il suo stemma: si è trattato di un dono degli schiavesi residenti a Roma. Tutto ha avuto inizio dalla ricerca dell'antico stemma medioevale: effettuta preso l'Archivio di Stato di Napoli, ha permesso il suo inserimento n un gonfalone e, successivamente, la sua consegna al Sindaco durante una cerimonia ufficiale nel 1993.

E'composto da un drappo di colore bianco-rosso, con la scritta dl nome del paese in argento che sovrasta lo stemma, raffigurante le antiche tre torri di ingresso al paese. Sotto lo stemma sono visibili un ramoscello d'ulivo ed uno di quercia, simboli delle tradizionali attività economiche - agricoltura e pastorizia - del centro montano.
 

 

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